[Questa è l'undicesima lezione vera e propria del Corso Base di Scrittura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Evita gli avverbi in “–mente”. Sono inutili e fastidiosi. Segui la regola per cui ciò che non migliora la frase allora la peggiora (concettualmente sempre all’iceberg di Hemingway e ad Aristotele si torna).
Guarda queste frasi:
La seconda frase ha lo stesso significato della prima? Sì. Quel “semplicemente” nella prima frase serve a qualcosa? No. Allora è meglio la seconda.
Ora modifico il commento di nuovo, tramutando il timido “in alcuni casi” nella versione più realistica “spesso” e levando “usati”, visto che è sottinteso che se ci sono degli avverbi nella...
[Questa è la decima lezione vera e propria del Corso Base di Scrittura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Come accennato all’inizio del manuale, mi aspetto che tu sappia come sono fatti i dialoghi in un romanzo, il tipico discorso diretto in cui le battute dei personaggi sono riportate parola per parola, introdotte o circondate tipicamente da dei segni grafici come la lineetta (– Bla.), le virgolette caporali («Bla bla.») o le virgolette alte (“Bla bla.”). In Italia le più utilizzate sono le virgolette caporali, mentre nel mercato anglosassone si usano al loro posto le virgolette alte.
Quali utilizzare di questi segni e come gestire la punteggiatura di chiusura delle battute dipende da editore a editore, e spesso ogni collana di un dato editore può avere standard diversi (puoi vederlo facilmente verificando opere di diverse collane della...
[Questa è la nona lezione vera e propria del Corso Base di Scrittura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Ultima lezione di approfondimenti per il Filtro del Personaggio. Dal prossimo articolo passiamo ad altri argomenti di scrittura.
Torniamo per l’ultima volta al nostro Gino. Se proprio vogliamo possiamo mettere un commento sul fatto che Gino sia stupido o disonesto sotto forma di pensiero del PdV (esplicito se la penetrazione è sempre leggera o mischiato nel filtro generale se è sempre profonda) o di battuta di dialogo. Ma sia chiaro che lo inseriamo col personaggio in quanto PdV, non come invasione del Narratore!
Il PdV permette certe definizioni vaghe, Raccontate, perché la mente realisticamente pensa talvolta in termini “generici” (idem i dialoghi accettano termini vaghi o avverbi in “–mente”),...
[Questa è l'ottava lezione vera e propria del Corso Base di Scrittura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Proseguiamo con gli approfondimenti legati al Filtro del Personaggio: secondo articolo di tre.
Torniamo al buon Gino di cui abbiamo parlato prima. Se non esistono scene (per quanto brevi, anche solo di poche righe) per Mostrare la stupidità o la disonestà di Gino, ovvero se questi due elementi non hanno spazio alcuno nella storia, c’è da domandarsi se non sia meglio evitare del tutto di Raccontare al lettore un dettaglio insignificante di un personaggio, magari, altrettanto insignificante.
Perché Raccontate al lettore qualcosa che poi non Mostriamo nella vicenda? Perché costruire un Raccontato incoerente con il Mostrato? Tornerò di nuovo dopo su Gino per completare il ragionamento. Prima ti faccio un...
[Questa è la settima lezione vera e propria del Corso Base di Scrittura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Ora che abbiamo terminato il discorso introduttivo sul Filtro del Personaggio, possiamo entrare nei dettagli con tre articoli di approfondimenti. Fanno tutti parte del discorso iniziale sul Filtro del Personaggio, come se tutti e quattro assieme formassero un'unica grande lezione.
Buona lettura!
Tutte le formule come “poi”, “dopo”, “mentre”, “quando” ecc. mettono in relazione eventi diversi tra loro e questa relazione non appartiene al mondo sensoriale perché prevede l’influenza di una mente giudicante a posteriori… ovvero il Narratore. “Finché” o “fino a” hanno già un’applicabilità maggiore, collegano due elementi senza rischio di far...
[Questa è la sesta lezione vera e propria del Corso Base di Scrittura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Uno dei problemi più comuni nella narrativa è quello del Narratore che “Racconta” (riassume) troppo e “Mostra” (drammatizza) troppo poco. A questo si aggiunge il tipico problema gemello: quando Mostra lo fa in modo confuso per l’assenza di un punto di vista coerente.
Il tipico punto di vista incoerente è quello che in certi momenti favorisce l’immersione (i momenti in cui la scena è filtrata bene) e in altri momenti diventa chiaramente solo un Narratore che “parla delle vicende” (il filtro ben ancorato nell’istante presente salta), come se guardasse i fatti con calma e distacco, magari a volo d’uccello, invece di “viverli” nel momento preciso.
Un brano come questo…
Io e altri due siamo...
[Questa è la quinta lezione vera e propria del Corso Base di Scrittura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Da qui in poi lasciamo la teoria generale sulle basi della narrativa e passiamo alla scrittura creativa vera e propria, ovvero la scrittura immersiva nel nostro caso dato che ci interessa solo la scrittura efficace per la narrativa e non la fuffa e le stupidate disfunzionali.
Per quanto questa prima parte del Corso Base sia dedicata alle basi della scrittura, ai principi, si rivolge comunque a un pubblico che abbia già un minimo di esperienza nell’ambito della scrittura in prosa. Ma proprio un minimo.
Un pubblico che conosca perlomeno come sono fatti i dialoghi in un romanzo tipico, perché ne ha letti un po’, e che sappia dell’esistenza di concetti come “Mostrare” o “Raccontare”, di cui abbiamo parlato nei capitoli precedenti (non li...
[Questa è la quarta lezione vera e propria del Corso Base di Scrittura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Partiamo dalle basi: a cosa serve conoscere la teoria, come va utilizzata, e in generale perché uno dovrebbe prendere tutta la questione dell’apprendimento sul serio, se deve solo scrivere un romanzo? Sì, abbiamo accettato che esistono le regole… ma perché dovrei impegnarmi così tanto?
Risposta in breve a tutti i dubbi: per acquisire efficienza nel comunicare con la scrittura, esprimere le tue idee con coerenza in una storia ben progettata ed essere così veramente libero, grazie alla conoscenza, di comunicare la tua visione individuale al resto del mondo.
Per le risposte estese leggi il resto della lezione.
Quando parliamo di teoria intendiamo la teoria nel senso pratico del termine, quella che potreste...
[Questa è la terza lezione vera e propria del Corso Base di Scrittura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Le medesime regole con cui si scrivono le scene sono quelle con cui le si revisiona, questo è il punto di partenza ovvio che è meglio mettere in chiaro per sicurezza, visto che non è raro vedere persone che pensano che un corso per “editor” debba essere molto diverso da uno per “scrittori”.
Lo stesso discorso vale per un critico o per un serio recensore: le stesse conoscenze con cui si giudica l’opera creata sono quelle con cui la si crea. Come si può giudicare la fotografia di un film senza capire nulla della fotografia di un film? È la stessa cosa per la progettazione delle storie e per la loro scrittura.
Per dare un parere che vada oltre “mi piace” e “non mi piace” ai contenuti di una storia e andare...
[Questa è la seconda lezione vera e propria del Corso Base di Scrittura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
La narrativa permette di veicolare immagini, sostenere argomenti e convincere il pubblico tramite la forza delle emozioni, con più forza di quanto possa fare la saggistica appoggiandosi ad argomentazioni logiche e motivate. La drammatizzazione colpisce più della dimostrazione.
La narrativa è quindi una forma di retorica. Lo scopo della narrativa è convincere il pubblico, ma non necessariamente riguardo una data posizione ideologica su una certa questione: il pubblico prima di tutto deve essere convinto a proseguire la lettura.
Ford Madox Ford, uno dei più grandi autori britannici tra Ottocento e Novecento, disse che lo scopo della narrativa è:
[…] prendere il lettore, immergerlo nella vicenda così a fondo da renderlo...
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