Quando gli scrittori si dimenticano di Google Maps

sceneggiatura Jul 21, 2020

Oggi ti porto una piccola riflessione sull'importanza dei dettagli. In futuro torneremo ancora a parlare di dettagli, entrando in modo più interessante nell'argomento, ma per questa volta teniamoci su un errore davvero dozzinale: dimenticarsi della tecnologia disponibile.

Il mondo di oggi è pieno di tecnologie che semplificano la vita e rendono impossibili, o prive di senso, un sacco di azioni e situazioni tipiche delle storie di venti o trenta anni fa.

Ti racconto un aneddoto. Mio fratello stava guardando la serie Manifest e a un certo punto gli partono i porconi. Mi racconta cosa è successo nell'episodio ed è una roba inquietante da vedere, oggi, in una serie moderna.

Episodio 12: i protagonisti stanno cercando un bambino scomparso, Cal, e credono che i disegni che ha lasciato siano una "mappa". Fin qui tutto ok. Una del gruppo riconosce il disegno di una piazza con una statua e una chiesa col campanile: non è certa al 100% perché è il brutto disegno di un bambino, ma anni prima ha visitato un posto che aveva una piazza fatta proprio così.

Propone di recarsi in quella cittadina e controllare la piazza: se è "reale" significa che anche gli altri disegni sono parte di una mappa che mostra luoghi reali. Prendono l'auto e si fanno ore di viaggio per verificare quel dettaglio...

Il problema è che la storia è ambientata nel 2018. Già. Non è un'ucronia in cui nel 2018 non ci sono i computer o l'Unione Sovietica ha conquistato gli USA o chissà cosa: è proprio il nostro 2018, con smartphone, internet e tutto il resto.

E già qui non dovrei dirti altro, perché anche tu hai vissuto nel 2018, giusto? Sai, quel periodo in cui esisteva già da anni Google Maps, con la vista ad altezza strada, ed era possibile visionare con dettagli fantastici quasi ogni via secondaria di ogni cavolo di paesino sperduto perfino in Italia? Figurarsi le piazze principali di cittadine americane?

Ecco. Loro si fanno un viaggio di ore solo per guardare la piazza e confrontarla col disegno: non ha senso. Ha senso che ci vadano, se quello è il punto di partenza della "mappa" da seguire (infatti si fermano lì per mostrare la foto del bambino alla gente del posto), ma DOPO aver verificato su Google Maps la piazza con la veduta stradale. Senza rischiare di aver buttato un intero giorno per viaggiare a caso.

Pochi secondi ben gestiti capaci di rendere molto più realistica la situazione. Nessuno andrebbe alla cieca al giorno d'oggi, viaggiando ore, solo per guardare una piazza. Nemmeno degli individui, come in Manifest, che sono "svaniti" nel 2013 e sono riapparsi nel 2018. E dire che uno dei personaggi è famoso, nella serie, proprio per le sue vaste conoscenze informatiche con cui fa meraviglie al computer...

Io usavo la veduta stradale di Google Maps già nel 2010 per guardare il cartello posto davanti all'officina del mio meccanico di fiducia e leggere il numero di telefono (mi dimenticavo sempre di segnarmelo). O per verificare la strada ogni volta che andavo in un posto sconosciuto, visto che prima del 2012 non avevo ancora il navigatore nell'auto.

Se si vuole ambientare una storia ai giorni d'oggi bisogna tenere conto delle tecnologie presenti, oppure ambientarla in situazioni "di isolamento", o nel passato, per evitare ciò che impedirebbe l'esistenza delle scene necessarie alla nostra storia, come l'uso dei cellulari (in montagna spesso non prendono, o sottoterra). Non possiamo ignorare la tecnologia solo per non modificare la storia.

Nel caso di Manifest i personaggi non si sarebbero divisi, se avessero controllato prima la piazza con Google Maps, e la storia sarebbe cambiata: tecnologia ignorata per giustificare la separazione. Non è accettabile. Bisogna trovare un modo per farli dividere senza fingere che Google Maps non esista.

Gli anni '80 sono tornati di moda non solo per "nostalgia", ma anche per togliere cellulari, social e altre complicazioni di oggi che rompono i coglioni a tantissimi sceneggiatori che vivono col cervello tarato su storie di decenni prima. Chi non ricorda il lungo periodo in cui tutti ormai avevano i cellulari, ma i creatori di film horror facevano sempre finta che non esistessero? :-)

Il problema della tecnologia esiste però anche al contrario...
... quando si finge che la tecnologia disponibile sia molto migliore di quella reale, per "facilitare" la storia. Stesso errore, ma approccio diverso.

Ricordi tutti quei film (e serie) di una volta in cui partivano dal filmato di una schifosissima telecamera della sorveglianza e lo ingrandivano? Zoomavano un dettaglio minuscolo, una massa di tipo 7x8 pixel (o uno schifo equivalente analogico, una macchiettina sulla pellicola), poi il detective di turno chiedeva se era possibile "migliorare i dettagli" e boom, veniva fuori un bel volto in alta definizione così dettagliato che potevi pure contargli i pori della pelle.

Oppure quelle opere in cui dei giovanotti usavano dei portatili dei primi anni 2000 con però delle batterie che duravano giorni e giorni (non 3-4 ore) e che, dovunque si trovassero, anche in una stalla in piena campagna, avevano una superbanda disponibile che permetteva streaming senza lag in alta definizione?

Un sacco di episodi di serie di quel tipo (se ricordo bene succedeva anche in Smallville) sarebbero dovuti andare a rotoli perché si era scaricata la batteria e il portatile, nel momento cruciale, sarebbe stato spento... e invece no, per necessità di trama le batterie duravano tantissime ore.

Quelle batterie dei portatili rispettavano la stessa logica delle munizioni che si vedono in tanti film d'azione in cui le armi da fuoco sparano regolarmente almeno tre volte il massimo del proprio caricatore prima di aver bisogno di essere ricaricate...

Uno schifo. Nel senso opposto rispetto al telefilm in cui hanno soppresso Google Maps perché "rovinerebbe l'episodio", ma pur sempre uno schifo.

E tu non vuoi progettare storie così merdose, vero?

Hai qualche aneddoto da condividere con me sulle tecnologie maltrattate nei film pur di far funzionare la trama a tutti i costi, come l'atroce virus informatico di Independence Day?

Scrivimi su [email protected] (e precisa che è in risposta a questo articolo). :-)

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