La scrittura è un ambito del sapere come tanti altri ed è quindi normale che sia pieno di stupidaggini e di Falsi Miti diffusi da chi non la conosce davvero. I Falsi Miti sono una piaga che affligge tutti i campi del sapere e li lascia spaesati a chiedersi cosa abbiano in testa certe persone.
E tante altre belle opinioni che piacciono a chi preferisce i “secondo me” alla conoscenza…
Se vuoi davvero scrivere in modo competente, e non diventare l’ennesimo scrittorucolo che getta vergogna su di sé e raccoglie complimenti (forzati) solo dagli amici...
Torniamo a parlare dell’arco di trasformazione e di come il personaggio cambia durante la storia. Una corsista al workshop di Pescara che ho tenuto a novembre 2018 mi aveva chiesto come bisogna considerare il caso in cui il protagonista cambi “in peggio”, per esempio se nel corso della storia inizia a prostituirsi. Cosa significa il suo cambiamento?
Dato che sono il Duca e, come sappiamo, noblesse oblige, ho deciso di condividere la risposta anche qui sul blog, per arricchire l'enorme mole di materiale già rilasciata dando libero accesso al mio intero Corso Base di Scrittura Creativa e Sceneggiatura.
Prima di tutto dobbiamo domandarci se questo cambiamento "in peggio" del protagonista avvenga prima o dopo il midpoint della storia. Ricordi la struttura dell’arco di trasformazione, vero?
Ripassino al link precedente o proseguiamo?
Nella prima metà della storia gli eventuali cambiamenti del personaggio non sono così forti o importanti come...
Questo può sembrare un errore scemo, e magari è un errore che non hai mai fatto, ma è meglio conoscerlo per non incapparci: il “che” artistico.
Questo è il nome che gli ho dato io: è quando c’è un “che”, col significato di “il quale” o “i quali”, posto però in una frase in cui il soggetto della frase relativa coincide col referente del che. Non voglio fare spiegazioni troppe astratte, per cui andiamo a vedere un po’ di esempi così capisci subito.
Per esempio:
I meli hanno rami carichi di frutti maturi, gli uccellini che cinguettano nascosti tra le fronde.
Quest’esempio è inventato, ma la struttura dell’errore è identica a quella che ho visto più volte. Prova a tradurre quel “che”, ovvero “i quali” ovvero “gli uccellini”.
Alla lettera abbiamo:
I meli hanno rami carichi di frutti maturi, gli...
[Questo è l'ultimo articolo del Corso Base di Sceneggiatura: se vuoi fare questo corso per imparare a progettare e scrivere storie come un professionista ti consiglio di partire con l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura!]
Bene, ora hai le basi fondamentali sulla struttura di una storia. Ti invito di nuovo a leggere il saggio di Dara Marks per arricchire il tuo bagaglio con più esempi, ma se non ti va di leggerlo ti anticipo che nel Corso Avanzato analizzo di nuovo il modello dell’arco e spiego anche come mai gli elementi sono disposti in un ordine preciso. Un ordine elegante.
Un’eleganza nascosta che non è facile cogliere leggendo il saggio della Marks, e che lei stessa sottovaluta dicendo che quegli elementi possono anche non essere posti tutti esattamente in quel modo. Vero, c’è del margine di manovra, ma c’è anche una teoria (che lei non spiega e io sì) che permette di capire qual...
[Questa è la tredicesima lezione del Corso Base di Sceneggiatura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Pesare cinquanta kg di troppo è un difetto fatale? Cosa ci dice della protagonista il fatto che si tinga i capelli di rosa? E che rapporto c’è tra avere un grosso naso e il difetto fatale di un personaggio?
Molto spesso si fa confusione tra difetto fatale e caratteristiche fisiche, dando un peso drammatico eccessivo a qualcosa che non riguarda l’interiorità del personaggio, come se il difetto da superare fosse nel corpo e non prima di tutto nella mente. Ci cascano in parecchi, soprattutto chi pensa che sia “banale” non fare quell’errore. Chiariamoci le idee una volta per tutte.
Il difetto fatale è un tratto che in quella specifica storia è modificabile per poter vincere e che allo stato attuale impedisce al personaggio di farcela....
[Questa è la dodicesima lezione del Corso Base di Sceneggiatura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Abbiamo visto in precedenza cosa è una storia e perché si regge sul conflitto. Abbiamo visto come mai è importante che il personaggio abbia un difetto fatale per motivare il suo ruolo di protagonista e l’esistenza della storia stessa.
Abbiamo visto perché è importante costruire l’empatia per il protagonista e come mai è meglio che la storia sia dotata di un “significato” che vada oltre la somma di scene connesse tra loro per ordine cronologico o mera causalità.
Fin qui tutto ok? Bene.
Le storie ben fatte danno un senso agli eventi, un senso che spesso la vita non ha, e tramite quel senso ci permettono di sentire una connessione tra le vicende del personaggio, le sue sofferenze, le sue scelte, e la nostra vita.
Per ottenere...
[Questa è l'undicesima lezione del Corso Base di Sceneggiatura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Abbiamo parlato in precedenza di come si struttura a grandi linee una storia, sul perché abbia bisogno di conflitto e sul motivo per cui questo conflitto debba essere legato a una caratteristica difettosa del protagonista.
Il protagonista è tale proprio perché quella sua caratteristica si rivela ormai catastrofica, tale da portarlo alla sconfitta se non la cambierà, a causa degli eventi… e la storia è interessante proprio perché il personaggio non è già perfettamente in grado di vincere, ma deve imparare come fare.
Fin qui tutto bene. Ma tutto questo conta qualcosa se del personaggio non ci importa nulla? Se vederlo perdere o vincere ci è indifferente? O peggio ancora, conta qualcosa se il personaggio ci dà fastidio e...
[Questa è la decima lezione del Corso Base di Sceneggiatura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Abbiamo visto come sviluppare la tridimensionalità del protagonista attraverso una storia basata su tre tipi di conflitto, e abbiamo visto come sfruttare il punto di vista tematico per chiarirsi le idee sul difetto del personaggio, sugli antagonisti e sulle caratteristiche che rappresentano entrambi. Proseguiamo con gli elementi della storia nel suo svolgimento.
Recuperiamo l’immagine che mostra l’arco di trasformazione.
Immagine tratta dal saggio “L’Arco di Trasformazione del Personaggio” di Dara Marks, Dino Audino Editore. Leggetelo!
Prima di tutto possiamo notare che la storia, seguendo il modello classico, è divisa in tre atti ovvero tre divisioni del tempo da bilanciare per contenere inizio, svolgimento e fine, senza che nessun aspetto prenda il...
[Questa è la nona lezione del Corso Base di Sceneggiatura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
Abbiamo già visto cosa sono tema e premessa in passato, e li ritroviamo nella versione adottata dalla Marks coi nomi di tema e punto di vista tematico. Il tema esprime l’argomento di cui la storia parla a livello di reale significato, non di semplice azione. Il tema è ciò che dà significato alla vicenda e la sua declinazione, il punto di vista tematico, viene espressa attraverso le azioni dei personaggi.
Il punto di vista tematico è un concetto simile alla premessa, seppur non così vincolato alla forma causa-effetto precisa e al dover idealmente “contenere il finale”. Questo lo rende più debole, da solo, ma all’interno del sistema della Marks risulta facile da gestire e nonostante la formulazione meno precisa è difficile che...
[Questa è l'ottava lezione del Corso Base di Sceneggiatura: se hai perso l'introduzione al Corso Base di Scrittura e Sceneggiatura, ti consiglio caldamente di leggerla!]
L’arco di trasformazione è il percorso che porta un personaggio a cambiare nel corso di una vicenda, affrontando nuove sfide, adattandosi agli eventi e infine vincendo. Un percorso vittorioso grazie all’acquisizione di una visione diversa dei fatti rispetto a quella, fallimentare, che aveva all’inizio della storia.
Il testo di riferimento da studiare per capire bene l’arco di trasformazione, a meno che non ti bastino le mie spiegazioni sintetiche, è L’Arco di Trasformazione del Personaggio di Dara Marks, pubblicato in Italia da Dino Audino Editore.
Io consiglio sempre di non accontentarsi delle mie spiegazioni e di leggerlo, di andare all’origine dei concetti che spiego, perché è ricco di esempi e ragionamenti. Non sono sempre...
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