È facile dire "funzionale alla storia", ma...

scrittura creativa Mar 26, 2020

Uno studente del Corso Avanzato mi ha inviato un dubbio molto interessante, e con il suo consenso lo condivido con tutti voi:

Caro Duca,
mi trovo con un problema fastidioso e ho bisogno di un tuo parere.

Nell'ultima storia che sto scrivendo ho un problema legato alle scene di sesso. Non ne sono mai stato un grande fan (in generale sono gratuite e fastidiose). Ma essendo il difetto fatale del protagonista il cedere alle tentazioni della carne, evitare scene scabrose non è semplice.

Sto facendo del mio meglio per tenere tutto nei limiti dell'utile (di fronte a essa, anche la decenza deve cedere!), ma  resta comunque il dubbio di aver scritto un racconto erotico.

La storia mi piace e la sto scrivendo con facilità. Ma se da una parte sento che il personaggio narrante crea empatia col lettore, poiché le sue tentazioni sono comprensibili, dall'altra mi domando: "ma non starò esagerando"?

Grazie mille dell'attenzione e ancora buon lavoro!

- Jacopo

Chiaro il problema di Jacopo?
La risposta è... dipende da che storia si vuole scrivere! E ci permette di ricollegarci a un problema generale, come quello dei combattimenti in un romanzo. :-)

Le scene di sesso o quelle con la gente che si spara sono la stessa cosa, in soldoni, ovvero sono sequenze di parole rivolte a un pubblico di nicchia invece che al pubblico universale (pubblico che vuole scene di sesso - pubblico che vuole combattimenti): la questione è solo se servono e se non sono ripetitive.

Abaddon aveva uno o due sparatorie di troppo, che facevano pesare la ripetitività degli eventi sul pubblico generico, e abbiamo avuto un paio di lamentele, pur con voti molto alti, mentre il pubblico della fantascienza militare era entusiasta.

Avevamo già ridotto le scene perché il problema dei troppi combattimenti Giuseppe Menconi lo aveva già affrontato con le sue primissime opere su cui avevamo lavorato quando era un mio cliente privato nel 2013, prima che nascesse Vaporteppa. Eppure quelle scene erano ancora "troppe"... ma erano davvero troppe quantitativamente, o il problema era qualitativo? Ci arriviamo dopo.

Come abbiamo proceduto nel romanzo successivo? Semplice. Il Grande Strappo (ora ripubblicato come La Fine dell'Uomo) venne fatto non solo con l'ordine esplicito di ridurre al minimo le scene di combattimento, ma anche con quello di variarle il più possibile. Perché il vero problema di Abaddon non era il numero delle scene, ma che suonassero un po' ripetitive.

Il Grande Strappo non è certo povero di scene di combattimento, eppure su questo romanzo abbiamo avuto solo complimenti da tutti e nessuna lamentela sugli scontri fisici... perché erano tutti combattimenti molto differenti tra loro! Nessuno suonava ripetitivo o messo lì per semplice obbligo di realismo: tutti erano molto drammatici (funzionali alla storia) e variegati.

Quello che devi chiederti con le scene erotiche (come coi combattimenti) è: sono diverse da quanto già mostrato in precedenza, o sto facendo solo perdere tempo al lettore mostrando qualcosa che ha già visto?

Se una scena serve, ovvero se non è impostabile come parte sottintesa di un taglio tra capitoli, deve essere necessariamente diversa dalle precedenti. Se non è molto diversa allora è solo l'ennesima sparatoria / gente che si mena con le spade / scopata già vista. E allora non va bene e va ripensata! :-)

In più, cambiando leggermente argomento, il vero problema di tante scene erotiche o di sesso è che sono goffe e lo sono perché chi scrive non ha una piena padronanza dell'argomento. Anche solo per timidezza nel parlarne.

Quando si scrive bisogna scrivere di cose che si conoscono profondamente, o di cui si hanno letto (o visto) dettagli realistici unici in tale abbondanza da poter simulare una conoscenza credibile con la scelta di pochi dettagli molto forti uniti a una oculata progettazione delle scene concepita per evitare tutti i punti su cui si è meno competenti (quelli in cui si mostrerebbe una conoscenza media da film).

Sembra strano, ma per moltissime persone è più facile mostrare padronanza e realismo nel rappresentare dei fanti della Guerra dei Trent'anni che si accoltellano i polpacci gattonando tra due selve di picche che mostrare una scena di sesso coinvolgente, dettagliata e diversa da un film porno generico visto mille volte.

Se ci aggiungiamo che, apparentemente, grazie anche alla mentalità bizzarra arrivata dagli USA, nei prodotti di intrattenimento è considerato sano e normale mostrare uccisioni brutali mentre è di cattivo gusto far vedere scopate (per quanto le cose stiano lentamente cambiando), una scena di sesso inutile pesa molto di più, anche come critica ricevuta, di un combattimento inutile.

E dire che il mondo sarebbe migliore se la gente si avvinghiasse solo per ingropparsi e non per sgozzarsi... ma temo che questa ricada nelle mie opinioni personali non condivise dalla morale narrativa statunitense.

Ultima riflessione: se non siamo fan di un certo tipo di scene (es. di sesso) ha senso voler scrivere di un personaggio che necessariamente dovrà averne? Secondo me no. Ma ci torneremo in un articolo futuro.

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